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Alessia Babrow, nota street artist romana, pochi giorni fa è diventata protagonista di una vicenda a dir poco assurda: il Vaticano ha “preso in prestito” una sua opera per il nuovo francobollo celebrativo della Pasqua 2020 senza citarla come autrice.
L’opera in questione è uno dei ultimi poster art di Alessia, specilizzata in disegni eseguiti su carta e poi incollati al muro, e si tratta di una rielaborazione dell’ “Ascensione” del pittore tedesco Heinrich Hofmann (1824-1911).
Di questa rielaborazione ci sono molti esemplari in giro per Roma e a scoprirla è stato Mauro Olivieri, direttore dell’Ufficio filatelico e numismatico vaticano.
“Ero in motorino – dice Mauro Olivieri – quando la mia attenzione fu attirata da un piccolo murales. Inchiodai il mezzo e, tra il comprensibile strombazzare del traffico romano, scattai alcune foto col mio telefonino. In seguito sottoposi l’idea di raffigurare l’immagine sul tradizionale francobollo pasquale. Confesso che temevo quantomeno delle titubanze, delle riserve. Invece l’adesione fu immediata e convinta”.
Il Vaticano ha già emesso il nuovo francobollo da 1,15 € e sarà riprodotto in circa 80 mila esemplari di carta valore ma rimane ancora aperta la questione.
“Quanto al francobollo – dice Alessia Babrow in un’ intervista che ha rilasciato pochi giorni fa – ne sono venuta a conoscenza grazie alla segnalazione della fotografa ed esperta di street art Rita Restifo. Inizialmente pensavo fosse uno scherzo… e al momento attendo un chiarimento sull’intera vicenda“.
(NdR, abbiamo intervistato Alessia Babrow e se vuoi saperne di più clicca qui)
Banksy e i vandali dalla vernice rosa
Un famoso street artist che ha un rapporto particolare con il diritto d’autore è l’artista dall’identità ignota Banksy. Se vuoi saperne di più sull’argomento clicca qui.
Ultimamente Banksy ha rivendicato la paternità di uno dei suoi graffiti creato per il giorno di San Valentino, postando una foto sul suo sito e sulla sua pagina Instagram.
Dopo appena un giorno dalla sua apparizione però il murale è stato coperto dalla scritta rosa “Bcc wankers” che sta per “Blind carbon copy wankers”, ovvero “Copia cieca in carta carbone coglioni”.
Questo atto barbarico potrebbe indicare la “copia cieca in carta carbone” fatta all’insaputa dell’autore? Oppure è lo stesso Banksy che ha copiato l’opera da qualcuno?
La questione è presto risolta.
Pochi giorni dopo lo street artist ha scritto sul suo account Instagram di essere contento che il suo murale fosse stato vandalizzato, in quanto lo schizzo iniziale era molto meglio, e poi ha pubblicato i bozzetti originali come prova.