Questa nuova serie di articoli nasce dalla passione e dalla dedizione di Tutelio nell’aiutare e valorizzare il lavoro creativo.

Spesso, infatti, cercare un lavoro nel campo creativo porta a un’enorme impegno in termini di tempo ed energia e per questo motivo questi articoli si pongono l’obiettivo di essere una guida per la ricerca del tuo lavoro creativo ideale.

Tutelio si impegna ogni giorno a curare con passione le idee, i progetti, le invenzioni e le creazioni di tutti. Se vuoi sapere di più su Tutelio e la sua mission visita il sito.

Chi sei

Difficile definire chi si è e perché si decide di intraprendere un percorso piuttosto che un altro.

Conoscerci a fondo e indagare nel nostro io più profondo è una delle questioni che da sempre affascinano filosofi e non.

La massima “conosci te stesso” di Socrate viene studiata ancora oggi.

Ovviamente, durante il viaggio della vita, oltre a fare dell’autoanalisi ti imbatterai in diverse esperienze e ti confronterai con numerosi professionisti che ti aiuteranno e/o che ti allontaneranno dalla conoscenza di te stesso.

Molti ti diranno “sei bravissimo a scrivere” oppure “sei bravissimo a disegnare”, perché lo pensano veramente o perché anche loro avrebbero voluto farlo e non ne hanno avuto il coraggio?

Quante volte, riempiti di orgoglio per un complimento, abbiamo scelto di perseguire una strada piuttosto che un’altra solo perché qualcuno ci aveva detto che eravamo bravi in quella cosa?

In ogni caso, ricorda che il potere della creatività e dell’immaginazione sono fondamentali per qualsiasi attività.
Infatti il nostro cervello funziona per immagini e non fa distinzioni tra realtà e fantasia.

Per provare questo è stato fatto un esperimento da alcuni scienziati su atleti russi.

Questi furono addestrati in maniera diversa e i risultati dell’esperimento furono incredibili: il gruppo che era stato allenato a visualizzare la vittoria, e quindi tramite la visualizzazione per immagini, arrivò per primo.

Prendiamo come esempio una persona che conosciamo tutti: Arnold Schwarzenegger che nella sua vita è riuscito a realizzare tutti i suoi obiettivi, l’uno dopo l’altro, ovvero quello di diventare body builder, poi imprenditore, attore cinematografico e infine politico.

Ti starai chiedendo come ha fatto.

Uno dei segreti del successo è quello di immaginare ogni giorno di aver già raggiunto il proprio traguardo.

La gente fallisce nel raggiungere i propri obiettivi perché non riesce a immaginare di avere successo. Quindi alla fine crede di non potercela fare e getta la spugna alle prime difficoltà. Le persone di successo, invece, non mollano, perché nella loro mente hanno già vinto, solo che la cosa non è ancora ufficiale“, Arnold Schwarzenegger

Arnold, nato in un paesino dell’Austria di 2000 abitanti e cresciuto in una famiglia povera, si è sempre mosso in base ai suoi obiettivi e non alle persone di cui si circondava o alle possibilità reali che aveva a disposizione.

La sua esperienza insegna che anche dalle difficoltà si può trarre il meglio.

Infatti, la storia mostra con numerosi esempi che dai momenti di maggiore crisi avviene spesso la rinascita e può nascere qualcosa di autentico.

Prendiamo ad esempio il caso di J. K. Rowling con la sua saga di Harry Potter.

Ha riscosso il successo planetario proprio quando era in una condizione di solitudine, di scarsa disponibilità economica e senza alcuna opportunità lavorativa.

Comunque, ogni personalità presenta caratteristiche uniche e prima di presentarci ad un’azienda è fondamentale comprendere a fondo chi siamo, cosa cerchiamo e qual è la nostra value proposition, ossia qual è il nostro valore aggiunto.

Il personal branding canvas

Per chi desidera un approccio più “scientifico” e “razionale”, può essere d’aiuto uno strumento davvero utile all’individuazione di te stesso: il Personal Branding Canvas, la risorsa più semplice e concreta per scoprire perché sei speciale e farlo sapere a chi conta davvero.

Qui potrai focalizzarti su tutte le tue qualità, sui tuoi punti di forza e su quelli di debolezza.

Potrai concentrarti sulle risorse, gli strumenti e le competenze di cui hai bisogno per arrivare ai tuoi obiettivi. Identificherai il tuo pubblico, i tuoi competitor e le tue azioni.

Vediamo passo dopo passo le aree da compilare e cosa rappresentano.

Il primo settore da compilare è quello relativo alla categoria, mercato o contesto dentro il quale competi, ovvero l’”arena”, ed è composto da cinque parti: “identità” (chi sei), “competenze” (cosa sai fare), “professione” (cosa fai e come lo fai), “ragioni per credere” (perchè sei credibile) e “promessa” (cosa prometti al tuo pubblico).

Questa parte del Canvas ti aiuta a pensare al passato, al presente e soprattutto al tuo futuro perchè ti permette di metterti sempre davanti alla domanda: perchè fai quello che fai?. Questo non vale solo per il tuo lavoro, ma anche per la tua vita, e una volta compilato, avrai più chiaro il percorso professionale che hai fatto fino ad adesso, aiutandoti a capire meglio la value proposition di cui abbiamo parlato prima.

Nell’”identità” devi pensare a cosa ti rende una persona speciale per il tuo pubblico, come per esempio alcuni tratti della tua personalità che possono spaziare da come vivi le relazioni con le altre persone e con le organizzazioni con cui hai avuto a che fare; alcuni aneddoti che ami raccontare su storie o eventi personali e professionali; i tuoi valori; le tue passioni e gli ideali grazie alle quali hai sostenuto delle cause a te care, quindi, in generale, le tue convinzioni.

Qui è il giusto momento di tirare fuori la tua visione della vita e di quello che desideri diventare nel lungo periodo.

Nell’area delle competenze devi pensare alle tue doti naturali, alle tue capacità e alle tue conoscenze che puoi vantare di possedere, senza dimenticare però le competenze più tecniche che ti hanno permesso di realizzare la tua professione e quelle di tipo emotivo, organizzativo e relativo alle relazioni.

Nella parte della professione, invece, devi parlare in maniera specifica del tuo lavoro, partendo dal job title, passando poi nello specificare le tue mansioni e responsabilità, il tipo di approccio che usi (se è anticonvenzionale, multidisciplinare, etc.), e aspetti più pratici come per esempio se lavori da remoto, in presenza o il tipo di contratto che vorresti o che hai attualmente.

Nella sezione dedicata alle ragioni per credere devi inserire tutto ciò che testimonia le tue capacità dagli attestati, al portfolio, fino ai numeri sui social e i commenti positivi rilasciati da colleghi o partner di lavoro.

Nella promessa, invece, devi specificare che tipo di persone e di organizzazioni vuoi attirare in base ai problemi di cui vuoi trattare, ai valori e alle emozioni che vuoi trasmettere e ai desideri che vuoi soddisfare. Grazie al tuo lavoro il tuo pubblico, quindi, deve ottenere una serie di benefici che tu devi sempre tenere a mente.

Il secondo settore da compilare, invece, è relativo alle persone, ai servizi o prodotti con i quali il tuo pubblico ti confronta, cioè i “concorrenti”, ed è composto da tre parti: “posizionamento” (l’aspetto distintivo che enfatizzi per farti considerare dal tuo pubblico), “comunicazione” (come ti fai conoscere dal tuo pubblico) e “pubblico” (le persone più importanti che devi influenzare per raggiungere i tuoi obiettivi).

Con questa parte del Canvas ti incomincerai a confrontare con il cosiddetto “personal branding”, ovvero la strategia di marketing che ti aiuta a confrontarti con il pubblico, di cui discuteremo nell’ultima parte di questa serie di articoli: saper riconoscere il destinatario del tuo messaggio, i tuoi probabili intermediari, ovvero quelli che parlano bene di te, e tenere in considerazione i luoghi virtuali.

Perciò, è importante che tu rifletta suoi tuoi valori professionali, sul modo in cui ti approcci al lavoro e sull’elemento in grado di colpire al cuore del destinatario grazie ad una strategia di comunicazione vincente.

Se penserai ad entrambi questi fattori ti verrà naturale riconoscere i tuoi reali competitor e che cosa ti differenzia da loro, quindi, in una parola, cosa potrebbe renderti unico agli occhi del tuo target di riferimento.

Nell’area del posizionamento devi scegliere l’aspetto più credibile e importante tra i tuoi valori (l’idea ispiratrice che influenza tutto quello che fai), risorse (le tecnologie e gli asset che ti rendono credibile), professione o peculiarità distintive, competenze o ciò che sai fare bene e pubblico (settore, persone e organizzazioni specifiche su cui ti focalizzi).

Nella parte della comunicazione ti devi concentrare su come creare e sviluppare la relazione con il tuo pubblico attraverso diverse strategie come, appunto, il personal branding, lo storytelling per il personal branding, l’importanza della foto del profilo, il tono di voce, l’uso dei social e il networking.

La sezione del pubblico ti porta a pensare ai luoghi, agli eventi, alla community che frequenta il tuo target e quindi, in generale, chi lo influenza.

Il tuo pubblico potrebbe essere composto da i tuoi clienti, datori di lavoro, HR manager, colleghi o cacciatori di teste, etc. Devi tenere conto anche degli influencer (giornalisti, blogger e opinion maker), senza dimenticare i social media, i follower, tutte le community e i forum da tenere assolutamente sotto controllo.

Con il terzo settore da compilare, invece, è arrivato il momento di essere pratici e di capire quali strategie di personal branding ti servono per investire su te stesso nel migliore dei modi: questo è la sezione chiamata “investimenti” (di cosa hai bisogno per un personal branding di successo). Se da una parte escono capitali, dall’altra, se tutto va a buon fine, ci saranno anche dei capitali che rientreranno e questa, invece, è la parte relativa ai “risultati” (cosa ottieni facendo personal branding).

I risultati dipendono dal tipo di strategia che scegli, ma anche dalla fase strategica in cui ti trovi perchè a mano amano che il tuo brand si afferma, punterai prima ad essere valorizzato, poi considerato, scelto, confermato e poi, alla fine, consigliato.

Ricordati di avere sempre ben chiaro il rapporto tra le risorse che investi e quelle che ricevi, altrimenti non saprai mai se la tua strategia sta funzionando o se va invece modificata. Per esempio, se partecipi gratuitamente ad eventi del tuo settore come speaker per farti conoscere, dovresti farti la domanda se questo ti aiuta davvero a trovare nuovi clienti o nuove collaborazioni.

Se il tempo che investi si trasforma in contatti e contratti, allora la risposta è sì; se invece non si materializza alcun progetto e non riesci a importi come punto di riferimento nel tuo settore, ti conviene abbandonare quest’attività perché non hai un ritorno significativo sull’investimento.

Negli “investimenti”, devi quantificare con precisione quanto e come investi in tutte le attività, iniziative e risorse che ti servono per fare personal branding, che possono essere dalle ore dedicate ai social media, ai numeri di articoli che pubblichi al mese, ai corsi di formazione con coach specializzati o di public speaking, oppure allo sviluppo della proprietà intellettuale.

Nella parte relativa ai risultati, devi indicare se e quanto il tuo personal branding ti aiuta ad essere ricordato dal tuo pubblico che deve avere un’idea chiara della tua professione e del tuo valore rispetto agli altri perchè, solo così, potrà scegliere di rimanerti fedele, sceglierti sempre e addirittura consigliarti, raccomandandoti e parlando bene di te.

Vediamo l’esempio di come si possa compilare il Canvas a partire dalle competenze di un’esperta di digital marketing, di management e di development per i brand.

Leggi la seconda parte dell’articolo qui: Come trovare il lavoro creativo ideale e perché lo fai.

* Credits to “sienanews” website per l’immagine di copertina