Ti raccontiamo una storia di un nuovo brand di moda.
Una storia particolare che nasce da influenze culturali e artistiche diverse, ricca di contrasti: Claudia Cennamo nella sua testa ha sempre avuto in mente l’idea e l’immagine della donna “CocoCloude”.
Una donna romantica e aggressiva, sognatrice ma realista che ama eprimersi con sicurezza, raffinatezza e provocazione, senza mai dimenticare il buon gusto.
I capi del suo brand CocoCloude vertono principalmente su chiodi in pelle dai tagli moderni realizzati a mano, provenienti dalle più storiche concerie toscane.
Proposti anche per un uomo dalla personalità forte e che fa del chiodo un’icona.
Ma chi è Claudia Cennamo?
Nata a Firenze, muove i primi passi per le griffes CelynB ed Elisabetta Franchi, esperienze che le consentono di imparare tutti i processi che portano alla realizzazione di una linea di abbigliamento, dall’idea allo sviluppo del concept, al management e al marketing.
Con “CocoCloude” Claudia si sta imponendolo nelle scelte dei più popolari trend setter.
I suoi chiodi, infatti, sono stati selezionati non solo in Italia, ma anche in top store internazionali.
In questa intervista ci ha parlato della sua carriera e di come è riuscita a creare un brand di successo nella moda.
1) A settembre dell’anno scorso i tuoi chiodi sono stati esposti a Parigi presso “Le Bon Marche’” con un allestimento speciale. È stato un traguardo importante della tua carriera?
Sì, non potrei dire diversamente, essere selezionata da un department come “Le Bon Marche” è un traguardo che emoziona.
Soprattutto quando poi è stata fatta anche una vetrina del department dedicata al mondo punk ha portato ancora più visibilità e importanza al mio brand.
2) La cura dei dettagli nei tuoi chiodi è impressionante… pensi che il segreto di brand di moda sia rendere ogni creazione un capo esclusivo?
Credo fortemente nella personalizzazione e nel dare un’identità importante al mio brand perché è a questo tipo di donna che mi rivolgo.
CocoCloude è per una donna forte, decisa, che cambia continuamente nei suoi stili ma che si contraddistingue sempre per classe, charme e originalità.
Poter rendere ogni capo prezioso e unico mi aiuta nel messaggio che voglio trasmettere.
3) La cantante Gianna Nannini ha indossato per il suo tour europeo del 2018 una tua collezione di chiodi in pelle laminata. Cosa ha significato per te quell’esperienza?
Sono stata molto contenta che Gianna Nannini abbia indossato la nostra collezione per il suo tour. La sua energia “rock” ci ha dato un ulteriore stimolo per credere nelle nostre idee e a motivarci nel perseguire la nostra missione.
4) Sulla tua pagina Instagram per lanciare la tua prima collezione hai scritto “Ho sposato l’arte pechè amo la bellezza […]. E non c’è niente di più bello delle imperfezioni. L’arte, la perfezione imperfetta”. Quanto hai messo della tua personalità nel tuo marchio?
Inizialmente era il team col quale lavoravo che pensava le collezioni ma andando avanti ho sentito sempre più l’esigenza di fare da sola perché dall’esterno sentivo che si voleva vestire “ a modo mio” e che ero io che destavo interesse.
Allora, per dichiararlo proprio mio, dovevo farlo solo IO, altrimenti non sarei stata corretta, soprattutto con me stessa.
5) Sono tante le notizie di brand che hanno subito il plagio di una loro idea. Sono famosi i casi di Louboutin che denunciò la maison Yves Saint e Aquazzurra che fece causa a Ivanka Trump. Ti è mai capitato di vedere rubata qualche tua idea?
Mi è capitato.
Si, inizialmente la pelle laminata era un nostro must, poi tante aziende di rilievo ci sono arrivate ma io a quel punto ho capito che dovevo anche andare oltre e rinnovarmi.
Per questo motivo tutelo le mie creazioni e continuerò a registrare eventuali tagli o note distintive del mio prodotto.
6) Cosa ne pensi del fatto che molti marchi di moda per stare al passo con il mercato di oggi producono le capsule collection?
I brand di alta moda avranno sempre il mondo del fast fashion che li copierà o che prenderà spunto da loro, fa parte del gioco.
Credo che però la qualità paghi e che l’idea di introdurre flash in stagione da parte di prime linee sia stata geniale perché una delle cose che più funziona del fast fashion è la proposta nuova e continua che mettono sul mercato, ascoltando le esigenze e le richieste del consumatore nell’immediato.
Per questo arrivare al cliente con proposte nuove in stagione da parte di brand di alta moda ha bilanciato lo scambio univoco che prima era solo con il mondo del fast.
7) Nel 2013 sei passata da un’azienda di moda importante come quella di Elisabetta Franchi ad un’ attività in proprio. Cosa vuol dire essere un’imprenditrice oggi?
La decisione di intraprendere una strada da sola prima o poi, quando sei ambiziosa e hai le tue idee ben salde, ti arriva.
Sicuramente la mia esperienza in un’azienda di famiglia che ho sempre portato avanti con la testa da titolare mi ha aiutata ad avere una mentalità giusta.
Seguendo il settore commerciale ero abituata al contatto con la rete vendita ma avevo contatti anche col negoziante, visto che avevo vissuto anche il negozio in prima persona.
Tutta questa parte mi ha permesso di sapere come rivolgermi ai vari interlocutori e capire meglio tutte le dinamiche.
Nella mia esperienza personale però il mercato di riferimento è più alto ma questo per me è stato solo uno stimolo e soprattutto, avendo una mania di perfezionismo intrinseca, mi gasava l’idea di arrivare a fare un prodotto più alto per la qualità che potevo ottenere non avendo limiti drastici di costi.
Sicuro è che ci vogliono però investimenti importanti direzionati.
Sì al prodotto ma concentrarsi molto di più, rispetto a quanto facevamo negli anni passati, alla parte comunicativa.
Con l’evolversi del mercato infatti una cosa è cambiata radicalmente, l’importanza che ha il prodotto non è più la prima cosa ne la più importante.
Nel mondo di oggi fondamentale è come comunichi il tuo prodotto perché l’appeal che puoi dare a questa parte ne determina la riuscita della vendita, la parte che suscita il desiderio nel cliente è importante.
Questo è l’aspetto che consiglio a tutti di non trascurare nel periodo di mercato di oggi, soprattutto in questo momento di difficoltà per il Covid-19, visto che siamo costantemente attaccati a monitor, a Instagram e a tutto ciò che gira sul web.
8) Quindi, cosa consiglieresti a chi vuole emergere nel mondo della moda?
Come detto prima, credo che al momento sia fondamentale avere un forte supporto di marketing in particolare di placement, collaborazioni e influencer che indossino il prodotto.
Per questo fondamentale diventa l’identità e l’immagine che si da al brand e altrettanto lo è individuare personaggi, influencer che indossino tale brand.
Il pubblico si muove quasi completamente dietro a questi interventi.
9) Cosa significa per te essere innovativi?
10) Se dovessi salvare un capo di una delle tue collezioni, quale salveresti? E perchè?
Una delle tue ultime collezioni che hai lanciato sulla tua pagina Instagram riporta lo slogan “be your own heroine” ed è diventata la tua nuova “keywords” dei tuoi chiodi… vai avanti così!