150 eventi a Milano che raccontano la fotografia tramite mostre, proiezioni, laboratori, incontri, visite guidate dal 3 al 9 giugno: si tratta della terza edizione della Milano Photo Week.
L’iniziativa, promossa e coordinata dal Comune di Milano – Assessorato alla Cultura, ha come obiettivo quello di omaggiare la fotografia promuovendo la sua capacità di raccontare la realtà offrendo diversi punti di vista del mondo. Di seguito, una selezione delle 10 mostre più interessanti disseminate negli spazi di Milano che andranno avanti anche dopo l’estate:
1) La fotografia diventa un percorso di sensibilizzazione per la salvaguardia degli oceani con “Il mare che vorrei”, progetto realizzato da MPW grazie alla collaborazione di LaMer, MUBA Museo dei bambini e UPY-Underwater Photographer of the Year. Sotto i portici della Rotonda della Besana verranno esposti diversi scatti in grado di proiettare i visitatori sul fondo dei mari mostrando le meraviglie degli abissi.
La mostra è visitabile dal 5 al 9 giugno dalle ore 7:00 alle 22:00. Ingresso libero.
2) Tra le novità della terza edizione della MPW c’è il progetto social “Milano A/R” in cui il maestro Gianni Berengo Gardin per la pagina instagram @milanophotoweek ha messo a disposizione una selezione di suoi scatti dedicati alla città di Milano degli anni Sessanta e Settanta rappresentando l’evoluzione di Milano, in 24 scatti, 12 post e 12 storie.
3) “Realpolitik” mette al centro una riflessione sul mondo della politica e sul suo rapporto con la comunicazione di oggi. Tratta dall’omonimo progetto fotografico di Luca Santese e Marco P. Valli del collettivo Cesura, sarà visibile una grande installazione composta da 68 stendardi di grandi dimensioni, raffiguranti le caricature dei politici italiani. Seguirà il “Realpolitik Masquerade Party”, la festa di chiusura della manifestazione l’8 giugno con un happening musicale curato da Music Innovation Hub e djset della scena underground milanese.
Ingresso gratuito della mostra dal 4 all’8 giugno nella sede di BASE in Via Bergognone 34.
4) C’è ancora tempo per vedere “Surrogati”, una mostra molto discussa per il tema trattato – ovvero scatti che testimoniano rapporti d’amore ossessivo – di Jamie Diamond ed Elena Dorfam presentata da Fondaizone Prada visitabile fino al 22 luglio all’Osservatorio Fondazione Prada in Galleria Vittorio Emanuele II in Piazza Duomo. Ingresso a pagamento.
5) Silvia Lelli e Roberto Masotti sono due artisti e fotografi che dall’inizio degli anni Settanta hanno documentato in Italia e all’estero le più importanti live performance musicali. Il percorso della mostra comprende 110 immagini in bianco e nero accompagnate da creazioni video provenienti dall’archivio degli artisti. Nei loro scatti si trova la storia dei grandi compositori, direttori, cantanti, ma anche intere orchestre, scene e strumenti musicali; tra i grandi protagonisti ci sono Demetrio Stratos, Riccardo Muti, Miles Davis, Pina Bausch, Maurizio Pollini e Astor Piazzolla.
Ingresso gratuito, fino al 23 giugno a Palazzo Reale in Piazza Duomo.
6) L’artista sudamericano Roger Ballen di base in Sud Africa presenta una raccolta di cinquanta fotografie dagli anni Settanta ad oggi. Sospesi in uno spazio tra pittura, disegno, installazione e fotografia, i suoi lavori sono stati spesso considerati disturbati, allucinati, al limite tra memoria e trauma infantile. La mostra The body, the mind, the space ruota attorno a tre temi: il corpo, quello enigmatico dei soggetti ritratti; la mente, popolata da luci e ombre, realtà e fantasmi; lo spazio, anch’esso inquietante per la sua identità borderline tra reale e immaginato, quotidiano e distopico.
Dal 9 giugno all’8 settembre 2019 alla Fondazione Sozzani in Corso Como 10. Ingresso a pagamento sabato,domenica e festivi.
7) Henri Cartier-Bresson, Marc Riboud, Inge Morath, Jean Marquis, Werner Bischof, Ernst Haas, Robert Capa, Erich Lessing: nella mostra “Magnum’s First” sono raccolti tutti gli autori che hanno fatto la storia della fotografia in America e non solo. Un’esposizione di importanza storica che si tenne tra il 1955 e il 1956 in cinque città austriache. Dopo di che il corpus di opere fu disperso e ritrovato cinquant’anni dopo in una cantina di Innsbruck; a seguito di attenti restauri e ripuliture, è pronto per tornare alla luce e farsi conoscere nuovamente dal pubblico.
Fino al 6 Ottobre 2019 al Museo Diocesano in Piazza Sant’Eustorgio 3. Ingresso a pagamento su registrazione: 02 89420019 / visiteguidate@museodiocesano.it
8) “Internazionale: Il giornale sullo schermo”: in collaborazione con Internazionale 10 progetti fotografici che passano dalla carta stampata allo schermo di un cinema. Si tratta di storie che ci portano in Siria, in Sud Africa, in Nigeria e in viaggio con un Omero contemporaneo. Ma anche la testimonianza visiva che, con grande dignità e stimolando molte domande, ci presenta come fossero quadri, i ritratti dei pasti dei più poveri del mondo. Il tutto avverrà nella sala del Cinemino domenica 9 giugno alle h 10.45 in via Seneca 6. Ingresso gratuito con la tessera del Cinemino.
9) In “Polaroids and more” più di 120 polaroid inedite di Gian Paolo Barbieri, un’occasione imperdibile per entrare nell’officina dello sguardo di uno dei grandi maestri della fotografia italiana, recentemente insignito del Lucie Award 2018 come Miglior Fotografo di Moda Internazionale. Splendide donne – indimenticabile la sequenza dedicata a Monica Bellucci -, scatti di backstage di sfilate ma anche reportage esotici sugli indigeni in Polinesia.
Fino all’8 giugno in via San Vittore 13 presso la 29 Arts in Progress Gallery. Ingresso gratuito.
10) La mostra “Visible and Invisible’ del fotografo e performer cinese Liu Bolin che, attraverso un effetto straniante di presenza/assenza provocato dalle sue foto, determina uno shock percettivo per l’osservatore: anestetizzato dal diluvio di immagini che quotidianamente ci assediano è costretto a concentrarsi e a rimettere in moto l’attenzione e la capacità di osservazione. Siamo così spinti a imboccare una visione nuova nella quale riscoprire uno sguardo partecipativo e sensibile che ci permetta di sentirci dentro il grembo del reale.
Fino al 15 settembre al Mudec – Museo delle Culture in via Tortona 56. Ingresso a pagamento.
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