L’Asia, il nuovo “epicentro innovativo” del pianeta

Per la WIPO (World Intellectual Property Organization) è tempo di bilanci e, come ogni anno, crea un report con i numeri della proprietà intellettuale nel mondo.

Rispetto agli anni scorsi, però, qualcosa è cambiato. Cosa c’è di diverso nel nuovo report?

L’attività innovativa ha superato l’interruzione della pandemia e nel 2021 i servizi globali di deposito della proprietà intellettuale per brevetti, marchi e design sono aumentati a livelli record!

Nel nuovo report della WIPO, quindi, si è registrato una crescita generale riguardo i numeri della proprietà intellettuale.

E questa analisi ha confermato l’effettiva resilienza del settore degli IP rights nonostante la recessione economica globale connessa alla situazione pandemica. In più, ha anche riportato alcuni risultati davvero sorprendenti per motivi diversi.

Innanzitutto alcuni numeri sono decisamente positivi: in riferimento al deposito dei marchi si è registrata una crescita del +13,7% rispetto al 2019. In crescita sono stati anche i settori del deposito dei brevetti (+1,6 %) e del deposito del design (+2%).

I dati indicati sopra, però, hanno rivelato qualcosa di particolare.

Sia per quanto riguarda il deposito dei marchi e quello dei brevetti infatti è stato constatato che l’“epicentro innovativo” del pianeta si colloca in Asia.

 

Asia, America, Europa: alcuni dati a confronto

Nel 2020 l’IP Office cinese ha ricevuto infatti ben 1,5 milioni di domande di brevetto, cifra 2,5 volte superiore rispetto al US Patent Office. I due terzi delle domande presentate in tutto il mondo sono state indirizzate verso gli uffici situati in Asia, in particolare in Cina. Anche per il deposito marchi gran parte dell’attività si è svolta presso gli uffici asiatici (ben il 71,8% dell’attività a livello globale).

In Europa, come in America, la situazione è in calo: infatti la quota di attività negli Uffici in Europa è progressivamente scesa, dal 34,1 % del 2010 al 14,7 % del 2020.

Si registrano per l’Europa altri dati in ribasso anche per quanto riguarda le domande di design industriale: mentre l’IP Office cinese ha ricevuto il 55% del totale mondiale delle domande, in Europa, se nel 2010 il 31,5% delle domande globali venivano presentate ai loro uffici, nel 2020 questa quota è scesa al 22,1%.

L’America e l’Europa riusciranno a stare al passo con il gigante asiatico?

Per ora i dati parlano chiaro e, per capire bene come si evolveranno le cose,  dovremo aspettare il prossimo report della WIPO.

Sicuramente, però, rispetto a molti altri settori che hanno sofferto gravi perdite a causa della pandemia, il settore della proprietà intellettuale dimostra di avere un’incredibile resilienza e di essere sempre più in grado di mantenere la propria rilevanza economica a livello globale.

Quindi solo buone notizie per gli IP rights! Per scoprire di più riguardo Tutelio e le sue battaglie in difesa del diritto d’autore e della proprietà intellettuale clicca qui.