Cristian Fracassi, l’inventore della valvola Charlotte e di molti altri brevetti. Com’è il lavoro dell’inventore oggi?

Una valvola incastrata ad una maschera da sub che salva migliaia di vite

La storia di Cristian Fracassi fa riflettere. In un momento di crisi ha inventato una valvola che poi ha riadattato alle maschere da sub della Decathlon per salvare i malati di Covid-19. Cosa c’è di più gratificante per un inventore di salvare vite umane? All’inizio però, come per ogni inventore, ha avuto le sue “grane”. Infatti Cristian Fracassi, quando la direttrice del Giornale di Brescia, Nunzia Vallini, gli ha chiesto di progettare una valvola con una stampante 3d da adattare alle maschere respiratorie per i malati di Covid-19 perché stavano scarseggiando, ha avuto qualche tentennamento:

Se avessi progettato una valvola in modo sbagliato e avessi causato danni irreparabili ai malati? Se per colpa di un mio errore fosse morto qualcuno? Incominciai a pensare che forse, la sua richiesta, fosse troppo per me e pensai che sarebbe stato meglio tirarmi indietro”.

Cristian Fracassi con la valvola Charlotte

Infatti, accettare un incarico di questo genere non è da poco perché hai sulla coscienza delle vite. Cristian Fracassi con il suo team di lavoro non sono scappati di fronte a questa sfida e alla fine hanno fatto bene: le valvole funzionavano e quando le hanno riadattate alle maschere da sub della Decathlon grazie all’intuizione del dott. Renato Favero perché anche le maschere respiratorie stavano terminando (NdR, Massimo Temporelli, un esperto di innovazione, è colui che contattò di persona la Decathlon), è stato un vero successo e, ad oggi, centocinquanta mila maschere vengono utilizzate in tutto il mondo.

Cristian Fracassi con la valvola Charlotte e la maschera Easy-covid19

A mali estremi estremi rimedi. Chi l’avrebbe mai detto che una maschera da sub potesse salvare delle vite? Il lavoro di Cristian Fracassi andava sicuramente premiato e infatti il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella lo ha nominato di recente “Cavaliere al merito”. La valvola comunque ha un nome: Cristian l’ha voluta chiamare Charlotte, come sua moglie.

Chi è Cristian Fracassi e il suo primo brevetto

Leggendo questa storia non viene altro da chiedersi chi è questo genio di Cristian Fracassi. Cristian nasce a Manerbio, in provincia di Brescia, il 27 marzo 1983 da due piccoli imprenditori che lavoravano nel settore tessile. La sua passione per i macchinari nasce quando era ancora un bambino, grazie a suo padre:

Mio padre era molto tirchio e allora si metteva accanto a quelli che facevano manutenzione in fabbrica per essere in grado di ripetere gli stessi gesti e riparare le cose da solo. Quando mi diceva ‘Vieni a darmi una mano!’, è stata quella la mia scuola più grande e da lì ho imparato come funzionano le macchine”.

A scuola Cristian Fracassi è sempre stato bravo soprattutto nelle materie scientifiche e a diciotto anni è diventato campione italiano di matematica. Indeciso fra ingegneria e architettura, alla fine sceglie la laurea doppia:

Era il 2009 e quell’anno me lo ricordo molto bene perché c’era stato il terremoto a L’Aquila. Le immagini delle case demolite in televisione mi facevano tanta rabbia perché pensavo a come avrei potuto dare una mano. Un giorno vidi davanti alla mia università un camioncino che portava delle casse d’acqua di plastica. Da lì mi venne l’idea di creare mattoni di plastica per costruire delle case sicure e antisismiche. Decisi di farci la mia tesi di laurea”.

Il progetto di Cristian Fracassi per costruire mattoni di plastica

Cristian Fracassi, appassionandosi alle potenzialità e alle caratteristiche della plastica, partecipa ad un concorso di idee della Camera di commercio di Milano (NdR., il concorso Lifebility, ancora attivo ed alla sua decima edizione) con il progetto BLICE: si tratta di un dispositivo che indica lo scongelamento di alimenti surgelati. BLICE si compone di un cubetto di ghiaccio inserito all’interno di una sfera di plastica. Il sistema viene posizionato all’interno delle confezioni di surgelati tenendo monitorato l’andamento della temperatura durante i passaggi della filiera. Se la temperatura sale, il cubetto di ghiaccio comincia a sciogliersi e si trasforma in liquido. Con questo sistema, anche se la temperatura viene riportata nei limiti, il liquido non tornerà più un cubo indicando lo scongelamento dell’alimento.

Il progetto BLICE, dispositivo che indica lo scongelamento di alimenti surgelati

Con quel progetto Cristian vince il primo premio di cinquemila euro e, invece di comprarsi la sua mia prima automobile (NdR, all’epoca aveva ventinove anni) decide di usare quei soldi per depositare il suo primo brevetto. Due giorni dopo aver depositato il suo primo brevetto, Cristian Fracassi viene chiamato da un imprenditore locale che gli compra la licenza d’uso per 5 anni a quattordici mila euro, quasi tre volte in più del costo del brevetto sostenuto dal giovane inventore. Si tratta dell’imprenditore Alvise Mori con il quale Cristian Fracassi, nel 2014, fonda l’azienda Isinnova che aiuta a realizzare un’idea innovativa dall’analisi iniziale fino alla vendita e alla commercializzazione.

Cristian Fracassi: “la proprietà intellettuale è importante”

Nonostante i disegni della valvola salvavita siano stati condivisi gratuitamente su internet per salvare vite umane, la proprietà intellettuale è secondo Cristian uno dei punti di forza, se non addirittura l’unico, per far sì che un giovane inventore possa competere e far valere i propri diritti in un mondo sempre più difficile e competitivo:

Quando abbiamo prodotto le nostre invenzioni le abbiamo subito donate gratuitamente alla comunità cosicché tutti potessero scaricare il file del nostro progetto. Per evitare speculazioni e per impedire che qualcuno potesse trarne profitto, abbiamo registrato il brevetto per proteggerlo e non per guadagnarci. Quindi, proteggere le proprie idee è il primo passo per qualsiasi scelta futura: sia per poterle utilizzare liberamente e impedire a terzi di privatizzarle ma anche per non perdere il vantaggio competitivo iniziale di un giovane inventore in vista di accordi con importanti partner industriali e commerciali”.

Oggi Cristian è titolare di decine di brevetti. Le idee sviluppate spaziano in molti campi: dai surgelati alle costruzioni di case in legno, dal biomedicale al mondo sportivo, dalle biciclette a metodologie per estrudere alluminio, da lavastoviglie a cerniere per porte.

Uno dei brevetti di Cristian è il “Bump Jacket”, un indumento protettivo per i ciclisti

La proprietà intellettuale è come avere una casaha aggiunto Cristian Fracassiperché puoi decidere di affittare parte di essa ma con il vantaggio di poterla affittare anche a più persone contemporaneamente, dividendo per esempio le licenze per territori”. 

Infatti i brevetti, così come il diritto d’autore e molti altri titoli di proprietà intellettuale, se ben tutelati, possono essere licenzianti a terzi che si occuperanno della loro produzione e commercializzazione, limitando il rischio d’impresa dell’inventore e permettendogli così di dedicarsi ad altre innovazioni.

Oggi Cristian si dedica a tempo pieno alla sua società Isinnova che accompagna i giovani inventori verso lo sviluppo delle idee dalle prime fasi di analisi fino a quelle di commercializzazione: “A Isinnova usiamo il digitale e con le stampanti 3D realizziamo oggetti e prodotti finiti. Alla fine sono rimasto fedele a me stesso e oggi sono un meccanico come quando, da bambino, davo una mano a mio padre in fabbrica”.

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