Dalle pellicole in concorso Qui Rido Io, The Lost Daughter, Last Night in Soho, La Scuola cattolica e altri titoli che stanno già facendo discutere la critica
Anche noi del team di Tutelio, come altri milioni di visitatori provenienti da tutto il mondo, abbiamo partecipato alla 78esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica a Venezia. Un’esperienza davvero unica! Come tale, vogliamo raccontarvi questi giorni incredibili appena trascorsi.
Abbiamo avuto la fortuna di essere presenti a due prime con gli attori in sala, la prima con il cast internazionale del film in concorso Mona Lisa and the Blood Moon (durante la proiezione c’erano la regista Ana Lily Amirpour con la celebre attrice stanunitense Kate Hudson); la seconda, invece, era una pellicola fuori concorso e diretta da Stefano Mordini, La Scuola cattolica che, attraverso una nuova prospettiva, indaga uno dei crimini più efferati della storia d’Italia, il Massacro del Circeo. Gli attori Valeria Golino, Jasmine Trinca, Riccardo Scamarcio e Benedetta Porcaroli nei panni di Donatella Colasanti sono alcuni dei personaggi principali della storia. Due opere cinematografiche che infervorano già la critica.
Inoltre, The Lost Daughter tratto dal libro La Figlia oscura di Elena Ferrante, Last Night in Soho con la splendida Anya Taylor-Joy (l’attrice protagonista della serie distribuita su Netflix La regina degli scacchi) e Sundown con il famoso attore britannico Tim Roth e Charlotte Gainsbourg, sono altrettante pellicole molto interessanti che abbiamo avuto il piacere di poter guardare in anteprima.
Abbiamo anche visto un film che tratta del nostra caro tema sul diritto d’autore… scopriamoli insieme!
Mona Lisa and the Blood Moon
Quella sera della prima la regista Ana Lily Amirpour si è presentata sul tappeto rosso con un mini abito fucsia in stile rock e il suo cagnolino che scodinzolava tra gli attori e i flash dei fotografi. Il nostro team avevamo già capito come sarebbe stato il suo film… una vera e propria opera cinematografica che non tradisce lo stile di chi lo ha diretto!
Mona Lisa and the Blood Moon sconvolge sempre le carte in tavola e sorprende fino all’ultima scena. Parla di diversità, di amore e di amicizia, il tutto condito con inquadrature pop sullo sfondo della pazza e strampalata New Orleans, dove può accadere di tutto… Per gli amanti dell’avventura, delle streghe e della luna piena, questo film è perfetto!
La Scuola cattolica
Siamo arrivati alla proiezione de La Scuola Cattolica sapendo che non sarebbe stato un film semplice da guardare. Tratto dall’omonimo romanzo di Edoardo Albinati che ha vinto il Premio Strega nel 2016, questa pellicola analizza il contesto storico e culturale della “Roma bene” degli anni ’70, mostrando la corruzione e le falsità di alcune famiglie della borghesia romana dove i criminali Angelo Izzo, Andrea Ghira e Govanni Guido sono cresciuti e si sono macchiati del delitto del Circeo nel 1975.
Interpretazioni attoriali sorprendenti, se si pensa che per alcuni di loro è stata la prima esperienza in un set, e l’attrice Benedetta Porcaroli ha dimostrato anche questa volta il suo talento naturale nei panni di Donatella Colasanti, la ragazza sopravvissuta al massacro, riuscita a salvarsi solamente perché in quel giorno tremendo i suoi aguzzini l’avevano creduta morta.
La Porcaroli, durante la conferenza stampa a Venezia, ha dichiarato: «Era una storia necessaria in questo momento storico che stiamo vivendo, in cui è diffusa l’idea della sopraffazione del più debole per affermarsi all’interno di un gruppo, e che più violenti si è più si è affermati e inseriti. Ecco, soprattutto oggi ne abbiamo bisogno, perché c’è una sorta di violenza nella realtà virtuale in cui ormai quasi tutto è concesso, la stessa impunità che c’era in quegli anni…».
Alla fine della proiezione tutto il pubblico si è alzato in piedi e ha applaudito per ben dieci minuti, senza fermarsi un attimo. La Scuola Cattolica è un film molto attuale che dovrebbero vedere tutti.
Guarda qui sotto l’intervista al cast durante la conferenza stampa a Venezia.
The Lost Daughter
Anche in questo caso parliamo di un film tratto da un libro. L’autore in questione è una donna, la scrittrice italiana Elena Ferrante, una tra le 100 persone più influenti al mondo nel 2016 secondo il settimanale Times. Forse non tutti sanno che prima del grande successo del romanzo L’Amica geniale, la Ferrante ha pubblicato La Figlia oscura, il racconto che mette in luce il rapporto conflittuale di una madre con i suoi figli, e delle sue difficoltà nel trovare un equilibrio tra aspirazioni lavorative e doveri all’interno del proprio contesto famigliare.
«Beh, ma allora non sono l’unica a provare questi sentimenti oscuri. Forse non sono così sbagliata…», ha dichiarato recentemente alla stampa la regista Maggie Gyllenhaal, parlando de La Figlia oscura. Dopo averlo letto la Gyllenhaal racconta che non è riuscita a fermarsi e che ha voluto a tutti i costi creare una sua visione cinematografica. Infatti, come ha dichiarato più volte, ha scritto direttamente a Elena Ferrante chiedendole il permesso di trarne una sceneggiatura e la scrittrice le ha risposto di sì, ma solo se a dirigerlo sarebbe stata la Gyllenhaal.
E così è nato il film. Una storia che consigliamo per chi è disposto ad accogliere alcune verità scomode dell’essere madre o genitore. Per saperne di più clicca qui.
Last Night in Soho
Appena entrati in sala, dai canali trafficati di Venezia siamo stati improvvisamente catapultati nella Londra degli anni ’60, nella mente di due giovani donne appartenenti a due periodi storici diversi. In Last Night in Soho presente e passato si intersecano in una sorta di puzzle, in cui le storie delle protagoniste creano un amalgama perfetto senza stonature. Ma c’è un limite oltre il quale un sogno può distruggerti?
È questo che la pellicola continua a chiedere allo spettatore, in un gioco di prospettive che diventa sempre più pericoloso per le vite dei due personaggi femminili. L’attrice Anya Taylor-Joy, con il suo sguardo magnetico, aumenta la tensione di questo thriller psicologico in cui il dramma si mescola a tinte horror. Last Night in Soho è il film perfetto per chi crede nel potere dei sogni e per chi vuole arrivare sempre in fondo alla verità, a tutti i costi.
Sundown
Hai presente un personaggio che hai detestato fin dal principio? Ecco, la maggior parte del nostro team ha avuto la stessa opinione riguardo al protagonista di Sundown. Sullo sfondo di Acapulco, dove le rapine a mano armata e le sparatorie sono all’ordine del giorno, il regista messicano Michel Franco tratteggia il profilo di un uomo di mezz’età enigmatico e taciturno. Una persona difficile da afferrare e da comprendere.
L’unica cosa che abbiamo pensato noi come la maggior parte del pubblico in sala – dai loro sguardi alla fine dello spettacolo il loro sconcerto era pari al nostro – era che il protagonista fosse una mina vagante con un comportamento privo di ogni logica… alla fine, però, si capiscono i motivi delle sue azioni, e questo è l’importante.
Molto poetiche alcune immagini simboliche dietro le quali il personaggio principale intuisce significati nascosti. Un film in cui, sotto il sole cocente del Messico, la vita e la morte si sfiorano e si confondono, come in un carnevale. Consigliato per chi ama i misteri e gli enigmi della nostra esistenza.
Qui Rido Io
Qui Rido Io è l’ultimo film della lista, ma non il meno importante. Pochi giorni dopo aver salutato, a malincuore, il Lido di Venezia, alcuni di noi sono tornati al cinema per vedere questa opera cinematografica diretta da Mario Martone. Napoletano doc, come nella pellicola de Il Giovane favoloso, anche in questo caso Martone si è occupato della sceneggiatura, immergendo il pubblico nel periodo della Belle Époque, quando l’attore e commediografo Eduardo Scarpetta era al culmine del suo successo a teatro grazie al suo personaggio Felice Sciosciammocca.
Eduardo Scarpetta, il più importante attore e autore del teatro napoletano tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, è stato il capostipite della dinastia teatrale degli Scarpetta-De Filippo, padre del grande Eduardo De Filippo. Ma non vogliamo farti una lezione di storia…
Come abbiamo detto prima, siamo rimasti colpiti dall’importanza che il regista ha voluto dare al tema del diritto d’autore e della differenza tra ispirazione e plagio, perché proprio Eduardo Scarpetta, in quegli anni, è stato protagonista di una battaglia legale. Infatti, Gabriele d’Annunzio, che allora era uno dei membri più importanti della Società Italiana degli Autori (oggi è la SIAE), lo aveva trascinato in tribunale per la parodia della sua tragedia, La figlia di Iorio, accusandolo di plagio. In favore di Scarpetta si era schierato Benedetto Croce che aveva cercato di dimostrare che la parodia non può essere considerata né un plagio, né una contraffazione (clicca qui per leggere il nostro articolo sul plagio, l’ispirazione e la parodia).
Come andò a finire? Noi non vogliamo spoilerare e, se non abbiamo ancora destato la tua attenzione, speriamo che le parole dell’attore Toni Servillo, che in questa pellicola interpreta il ruolo di Eduardo Scarpetta, ti convincano ad andare al cinema. Durante la conferenza stampa a Venezia, ha dichiarato: «È stata un’occasione per poter raccontare un attore che fa il suo mestiere celebrando la vita. Nel film coincidono le nascite e i debutti, i successi e gli insuccessi, le invidie e l’ammirazione, in un grande prisma che è il flusso della vita stessa. Scarpetta è un attore che celebra la vita».
Guarda qui sotto l’intervista al regista Mario Martone e ai protagonisti di Qui Rido Io.
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