“Cos’è il genio: è fantasia intuizione colpo d’occhio e velocità d’esecuzione.” Questo si può dire di Cristian Lin, un imprenditore cinese di 25 anni che pochi giorni fa ha depositato il marchio “Coronavirus”.
Se a primo impatto potrebbe sembrare un’idea che lascia il tempo che trova, in quanto basata su una parola di uno (stra)comune, non è così.
Pensiamo infatti ad Apple, marchio californiano di valore pari a oltre 230 miliardi di dollari, il quale, pur essendo un marchio debole per un frutto, diventa forte se utilizzato per differenziare un computer!
Allo stesso modo la parola “Coronavirus” è un termine ultra descrittivo di un agente patogeno, ma non lo è di altri oggetti e servizi come abbigliamento, merchandising, giochi, alimenti e bevande.
È proprio in queste classi che G.L. Group Italia s.r.l., della quale Lin è amministratore unico, ha deciso di depositare il marchio.
Naturalmente non entriamo nel merito della capacità di un brand di questo tipo, di posizionarsi positivamente nella mente dei consumatori, ma ci limitiamo a un’analisi legata alla capacità di ottenere un titolo di proprietà intellettuale.
Il progetto di Lin è infatti quello di realizzare disegni e vignette da riportare su t-shirt e gadget per essere commercializzati.
Fortunatamente l’intenzione di Lin è quella di utilizzare l’iniziativa anche per raccogliere fondi e sostenere così l’Istituto Spallanzani e il Ministero della Salute.
Da questa esperienza capiamo bene l’importanza di tutela anche e soprattutto per chi vuole condividere e sviluppare progetti per la collettività o vuole distribuire liberamente scoperte che possano cambiare il mondo, tutelare l’ambiente o salvare vite umane.
Se a tutelare non è il legittimo inventore o creativo, ci sarà sempre qualcun altro pronto a farlo al posto suo.
Speriamo che Lin sia il vero Robin Hood della proprietà intellettuale come dichiarato.
A proposito di Tutelio
Tutelio è un’organizzazione impegnata nella tutela delle idee e del genio creativo.