Supreme”, brand di moda molto semplice caratterizzato da un box rosso con all’interno il nome scritto in un font ispirato all’artista Barbara Kruger, è diventato simbolo della cultura Streetwear. Nato dall’estro creativo di James Jebbia che presenta per la prima volta il marchio in Lafayette Street a Soho, il quartiere modaiolo di New York. Gli spazi all’interno del negozio sono sempre stati progettati per essere percorsi direttamente in skateboard, con ai lati i prodotti. Oggi Supreme è un valutata oltre un miliardo di dollari.

Ma come ha fatto a diventare così popolare e desiderato e cos’è che distingue il modello di business di un marchio come questo? Intuizione o visione ben studiata a tavolino? Difficile rispondere alla domanda, perchè la filosofia di una società è qualcosa di troppo particolare e soggettivo da poter essere inquadrato. Una cosa è certa: il sogno di chi si appresta ad ideare un brand è che perduri nel tempo.

Leggi qui i primi 5 dei 10 step fondamentali per creare il tuo marchio di abbigliamento di successo:

1) La storia che vuoi raccontare

La storia del tuo marchio deve descrivere lo stile e il modo di vivere del tuo prodotto o servizio; la storia che racconterai sarà fondametale perchè tutti i più grandi stilisti sono partiti da mission importanti e non puntavano semplicemente ad un nome o ad uno stile accattivante.

Prima di tutto devi pensare al perchè hai creato il tuo marchio e cosa ti ha spinto a muovere i tuoi passi in una direzione piuttosto che in un’altra.
Per far questo la teoria “Start with why” di Simon Sinek può esserti d’aiuto. Scopri di più.

2) Il nome del tuo marchio

Il nome del tuo marchio deve rappresentare la tua linea. Ma esistono delle regole per la scelta del nome?

Per esempio, potresti dare il tuo stesso nome (come hanno fatto Giorgio Armani, Dolce & Gabbana, Jimmy Choo, Ralph Lauren, Calvin Klein e Marc Jacobs), potresti coniare tu stesso una parola per il suono piacevole che produce (come Rodarte, Marchesa, Moncler, Iceberg, oppure Mulberry). La cosa più importante è che il nome del tuo marchio deve essere unico e riconoscibile.

È possibile che il nome della tua compagnia e quello del tuo marchio siano differenti, come nel caso dell’azienda LVMH la quale al suo interno possiede diversi marchi tra cui: Bulgari, Fendi, Givenchy, Loro Piana, Moët, Hennessy, Louis Vuitton etc. Qualora tu volessi optare per questa soluzione, basterebbe scegliere una ragione sociale che riporti le iniziali del tuo nome o una sua variazione, mentre la collezione di abiti potrebbe avere un brand più creativo e rappresentativo dello stile che desideri creare. Questo può tornare utile anche in ottica di lancio di nuovi marchi della tua stessa azienda o di possibili cessioni o acquisizioni di singoli brand.

3) Come disegnare il logo

Assoltamente consigliabili per la scelta del logo, font e disegni non troppo impegnativi.

Il marchio ti accompagnerà (quasi) tutta la vita e quindi assicurati che sia facilmente distinguibile da altri.
Una volta decisi forma, colore e dimensione, verifica che nome e logo scelti siano liberi da diritti di proprietà intellettuale e registrali come tuo marchio commerciale. Qui ti spieghiamo come registrare un marchio.

4) I modelli e i fornitori più adatti

Quando hai tante idee, la sensazione di prendere carta e penna e di vedere nero su bianco quello che sei riuscito a creare è davvero unica… ma attenzione a non cadere nella tentazione di mettere troppo cuore e poca testa! È importante andare alla ricerca anche di critiche costruttive che ti aiuteranno ad essere più razionale nel tuo lavoro e di vedere le cose da un punto di vista esterno.

Quando partirai con la tua prima collezione la scelta di giusti tessuti e materiali è fondamentale se vuoi creare un marchio di successo e di qualità.
A che livello è la tua formazione stilistica? Se è avanzata potresti realizzare da solo i campioni di prova, avendo ovviamente cura di ogni dettaglio soprattutto quando dovrai interfacciarti con l’azienda che produce i tuoi abiti.

Se invece sei alle prime armi, hai la necessità di coinvolgere nel team professionsti che sappiano coprire le competenze necessarie alla progettazione e produzione del primo campione.

5) La stagionalità della moda

Pensare al concetto di stagionalità (primavera-estate-autunno-inverno) è fondamentale per intercettare dei trend periodici. Come nella moda anche il settore food and beverage sfrutta alcuni appuntamenti del nostro calendario, come il panettone a Natale o la colomba a Pasqua.
Esistono però delle eccezioni.
Per esempio, nella moda, i progetti no-seasons sono diversi, da Moncler a Colmar, passando per Tod’s e Burberry, i quali spesso si basano su collaborazioni. Un caso diverso è quello di Ivories, , marchio 100 % Made in Italy, nato dall’esigenza nel 2011 di creare una collezione femminile pensata per perdurare al di la’ delle stagioni dal punto di vista della qualità e del design al fine di rispondere alla “liquidità” della società di oggi.